Erika Tuárez, Ecuador: Maria Augusta era come una madre: anche se era stanca, era sempre attenta ad ognuna, a tutte le loro necessità, per piccole che fossero.
Erika Tuarez è membro del Focolare della Madre della Gioventù dell’Ecuador. Conobbe Maria Augusta e le altre candidate molto da vicino.
Maria Augusta era davvero innamorata di Gesù. Spesso Lo chiamava “Jesusito” [N.d.T.: Gesuino], con molta tenerezza.
Mi aiutò molto negli studi, soprattutto in biologia. Era molto paziente, e se era necessario ripeteva dieci volte le spiegazioni, disegnava alla lavagna, provava in qualsiasi modo, ma non ci lasciava mai con dei dubbi. Qualcuna delle mie compagne la chiamava “la dottoressa”.
Dio mi diede la grazia di vivere nella “Resi” (la Residenza per studentesse del Focolare della Madre a Portoviejo) durante gli ultimi mesi del 2015. Condivisi momenti colmi di gioia con lei e con le altre. M. Augusta era come una madre: anche se era stanca, era sempre attenta ad ognuna, a tutte le loro necessità, per piccole che fossero. Ci insegnava tante cose e ci spiegava il perché di tutto. I suoi rimproveri – che furono pochi – erano educativi, e sempre lo faceva coniugando dolcezza e fermezza.
Il suo santo protettore era San José Maria Escrivá de Balaguer, al quale voleva molto bene.
Se dovessi definirla con una parola, direi semplicemente: “Madre”.