Anita, Ecuador: “Anita, quello che serve per ottenere la felicità non è una vita comoda, ma un cuore innamorato”.
Chelita Velásquez, Ecuador: Sono state le prime che ho conosciuto quando sono arrivata al Focolare. Le ho salutate e mi sono piaciute. Quando le ho viste per la prima volta, era come se le avessi conosciute da sempre.
Cristina Pinargote (Ecuador): Non la vedevi mai scoraggiata. So che soffriva, ma non lo dava a vedere.
Anita (Ecuador): “Anita, ciò che è necessario per raggiungere la felicità non è una vita comoda, ma un cuore innamorato”.
Jennifer Martínez (Ecuador): Jazmina amava Gesù e mi fece amare Gesù.
Sr. Kelly Maria Pezo (USA): Le grazie ricevute durante quella Settimana Santa furono l'ultima spinta verso il compimento della Volontà di Dio su di lei.
Carolina Aveiga (Ecuador): Lei aveva chiaro che tutto quello che facciamo deve essere per dare “Gloria a Dio” e ogni volta che io lo dimenticavo, era lei a ricordarmelo.
Suor Naomi Cabrera (Ecuador):Diceva che lei era solo del Signore e che Lui poteva chiederle qualsiasi cosa.
Suor Ruth Ibañez (Spagna): Era una di quelle persone che, quando iniziano a fare preghiera, vedono subito con chiarezza quello che il Signore vuole da loro.
Aura Cristina (Ecuador): Mi disse che mai avrebbe potuto negare che il Signore l’aveva chiamata ad essere Serva del Focolare.
Sr. Kelly Pezo (Stati Uniti): “Quando ricordavamo i bambini del Puyo, lei domandava sempre quando saremmo tornati. Si donava con moltissima generosità e allegria”.
Laura Mero Arteaga (Ecuador): Lei mi guardò e mi sorrise: quello sguardo mi colpì molto perché esprimeva affetto e un grande amore come se mi conoscesse da anni. Fu uno sguardo materno.
Juan Gregorio Toala (Ecuador): Conobbi poco Jazmina, ma in quel poco tempo mi resi conto che ciò che conta davvero è amare Gesù.
Estrella Cornejo (Ecuador): Quando lei parlava, lo faceva con molta fermezza; io a volte le dicevo che era una ribelle, ma la sua risposta era “No, non è ribellione, si tratta di essere chiara”.
A noi ragazze ciò che fa più paura è ciò che Dio ci può chiedere.
Carolina Aveiga (Chone, Ecuador): ma lei, tra una risata e l’altra, ricordava di averle offerte al Signore per quell’anima.
Guadalupe Cedeño (Ecuador): Lei diceva: «Per me quando stai male, quando sei triste, è perché c’è qualcosa che non stai dando a Dio.»
Sr. Naomi Cabrera (Ecuador): Ciò che ricordo di più era la sua generosità nel realizzare ogni attività.
Elaine (Ecuador): Lei mi diceva: “Lasciati aiutare, lasciati condurre, da’ il tuo cuore al Signore”.
Chelita Velásquez (Ecuador): La sua vocazione mi aiutò molto a vedere come ero io, e a rendermi conto di ciò che stavo facendo male. Grazie a lei compresi che stavo negando molte cose al Signore, e che Egli voleva che mi staccassi dai miei attaccamenti.
Jazmina e Mayra mi aiutarono ad entrare nel Focolare della Madre
"Non dimenticherò mai i suoi consigli! Fu molto coraggiosa e generosa. So che dal Cielo mi sta aiutando."
Se hai qualche ricordo o hai ricevuto qualche favore da Sr. Clare o da una delle 5 candidate decedute durante il terremoto in Ecuador, così come se hai foto o video, ti preghiamo di mandarceli inviando una mail a: hermanaclare@hogardelamadre.org
Per favore, non ti dimenticare di indicare di dove sei, su quale di loro è la storia che ci riferisci, e come l’hai o le hai conosciuta/e.